Il 23 marzo il Circular Economy netowrk ha presentato il terzo ed ultimo rapporto sull’economia circolare, in collaborazione con Enea. Il rapporto ha fatto il punto sulla situazione attuale anche alla luce del nuovo Piano di azione europea per l’economia circolare.
-IL CIRCULAR ECONOMY NETWORK
Nato nel 2018 , il Circular Economy Network (https://circulareconomynetwork.it)
è nato dalla fondazione per lo sviluppo sostenibile e un network di 13 aziende e associazioni di impresa con l’obiettivo di creare un osservatorio sulla circolarità in Italia:partendo dall’analisi e dalla ricerca, il Circular Economy network si impegna a promuovere lo sviluppo dell’economia circolare in italia , elaborando proposte e osservazioni che contribuiscano alla diffusione di buone pratiche e all’innovazione di sistema.
-L’ITALIA E LA LEADERSHIP IN EUROPA
Il terzo rapporto si focalizza sull’analisi dei dati ed evidenzia come l’Italia si posizioni ancora quest’anno al primo posto tra i paesi europei nella graduatoria di diffusione dell’economia circolare con un tasso di circolarità maggiore del 30% e una leadership nell’ambito del riciclaggio.
Tuttavia i relatori partecipanti, da Edo Ronchi, attualmente Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, a Stefano Cianfaglia, presidente di Legambiente, evidenziano da un lato la rapida progressione di paesi come Francia e Germania a discapito di una staticità italiana che rischia di far perdere il vantaggio competitivo acquisito negli anni passati.
L’economia circolare, infatti, non si fa solo nel mondo del riciclaggio dei rifiuti.
-I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CIRCOLARE
Per il raggiungimento della carbon neutrality l’economia circolare viene riconosciuta come fattore indispensabile senza il quale non è possibile raggiungere la riduzione del consumo di risorse e dell’emissione di ga serra.
Nella presentazione del report si evidenzia come senza azioni di transizione circolare l’aumento della temperatura terreste sarà sicuramente maggiore di 2°, con le disastrose conseguenze che ne deriverebbero. A differenza di quanto avviene nell’economia lineare, che ha un modello Estrai – Produci – Utilizza – Getta, le azioni necessarie per diffondere i prinicipi di economia circolare prevedono:
-Riduzione degli sprechi
-Contrasto all’obsolescenza programmata
-Utilizzo di risorse rigenerative
-LE AZIONI CHIAVE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE
Nel 2020 L’international Resource Panel www.resourcepanel.org ha individuato ancora più nel dettaglio le azioni chiave che possono contribuire significativamente alla transizione verso l’economia circolare:
-Eco progettazione ed ecodesign
-Sostituzione dei materiali (ad esempio cemento e acciaio sostituiti con legno e alluminio)
-Riduzione degli scarti della produzione
-Uso più intensivo di prodotti e servizi (sharing economy)
-Riciclo, Riuso e Remanufacturing
-Estensione del ciclo di vita dei prodotti
Tra i settori chiave che principalmente dovrebbero adottare azioni di transizione verso l’economia circolare vengono citati l’edilizia e la mobilità che vedrebbero una diminuzione del 30% delle emissioni dall’adozione di strategie di economia circolare.
Nel corso del 2020 l’Italia ha recepito le direttive dell’Unione Europea in materia di rifiuti ed Economia circolare che sono state trasformate in decreti legislativi, tuttavia grande attenzione è rivolta al Pnrr per l’utilizzo dei fondi previsti dal Next Generation Eu su cui è attualmente impegnato il nuovo Governo Draghi . Il rapporto sull’economia circolare evidenzia come il piano presentato dal Governo Conte non tenesse in sufficiente conto delle indicazioni fornite dalla Commissione Europea che specificava come l’economia circolare debba essere “elemento centrale nei piani nazionali di ripresa e di resilienza degli stati membri”.